Il reflusso biliare, o reflusso di bile, consiste nella risalita di bile dal duodeno nello stomaco e, in alcuni casi, fino all’esofago. Il liquido biliare può così provocare l’irritazione e l’infiammazione delle mucose che rivestono gli organi interessati (la mucosa gastrica e la mucosa esofagea), la comparsa di dolore all’addome e il cosiddetto vomito biliare.
La bile è un liquido digestivo alcalino, di colore verde-giallo. È prodotta dal fegato, viene immagazzinata nella cistifellea (chiamata anche colecisti) ed è costituita principalmente da acqua, nella quale sono disciolti diversi componenti: acidi biliari (e i loro sali), elettroliti, colesterolo, fosfolipidi, proteine e bilirubina, un pigmento di colore giallo-arancio che rappresenta il prodotto di scarto della trasformazione dell’emoglobina del sangue.
Nel processo digestivo, la secrezione della bile ha diverse importanti funzioni:
Normalmente, dopo i pasti, una parte della bile lascia la cistifellea e raggiunge il duodeno, il primo tratto dell’intestino tenue.
Tuttavia, in particolari condizioni può succedere che la bile risalga l’apparato digerente, raggiungendo lo stomaco e l’esofago: vediamo quali sono le cause, come si manifesta e come si può trattare e prevenire il reflusso biliare.
I sintomi caratteristici e più comuni del reflusso di bile sono:
Molti sintomi del reflusso biliare sono comuni a quelli delle persone che soffrono di reflusso gastroesofageo e spesso le due condizioni si manifestano insieme. Tuttavia si tratta di disturbi diversi: nel caso del reflusso gastroesofageo, infatti, sono i succhi gastrici, che hanno un pH basso e sono quindi acidi, a provocare i sintomi risalendo dallo stomaco all’esofago, mentre nel reflusso biliare è la bile, una sostanza alcalina o basica, a risalire nello stomaco o nell’esofago. Nel primo caso si parla di reflusso acido, nel secondo di reflusso alcalino.
Inoltre, alcune delle manifestazioni caratteristiche del reflusso biliare sono comuni ad altre patologie o condizioni dell’apparato digerente, tra cui:
Quindi, quando compaiono i sintomi del reflusso è importante rivolgersi al medico, per confermare la diagnosi, chiarire la natura del disturbo (in particolare se si tratta di reflusso acido o alcalino o di entrambi) e la causa, e per definire la terapia più appropriata.
Il reflusso biliare, quando è frequente, può provocare alcune complicazioni, dovute all’azione continuata di alcune sostanze contenute nella bile sulla mucosa gastrica e sulla mucosa esofagea, che a lungo andare si deteriorano. Lo sviluppo di una patologia correlata al reflusso è più probabile quando sono presenti sia il reflusso acido sia quello biliare in forma persistente: gli acidi e la bile, infatti, possono provocare corrosione e infiammazione delle mucose dell’apparato digerente.
Le complicazioni che possono comparire in questa situazione sono:
La risalita di bile dal duodeno è dovuta al malfunzionamento delle valvole che regolano il passaggio del cibo ingerito attraverso i diversi tratti dell’apparato digerente: il piloro, che si trova tra lo stomaco e il duodeno, e lo sfintere esofageo inferiore (cardias), situato nell’area di congiunzione tra l’esofago e lo stomaco.
Normalmente, nel corso del processo digestivo, la valvola pilorica si apre solo in parte per far passare il cibo dallo stomaco al primo tratto dell’intestino, impedendo allo stesso tempo il flusso in senso inverso, cioè la risalita del contenuto del duodeno nello stomaco.
In modo analogo, lo sfintere esofageo inferiore dovrebbe permettere solo il passaggio del cibo dall’esofago allo stomaco, rimanendo chiuso nel senso opposto.
La risalita di bile nello stomaco, quindi, dipende dal cattivo funzionamento del piloro, mentre una anomalia nel funzionamento sia del piloro sia dello sfintere esofageo inferiore, consente il reflusso di bile fino all’esofago.
Le possibili cause del malfunzionamento delle valvole sono diverse:
È possibile che anche l’ansia e lo stress abbiano un ruolo nel favorire il reflusso biliare, ma questa ipotesi al momento è ancora in fase di studio.
La cura per il reflusso biliare è, in generale, più complessa rispetto a quella per il reflusso gastroesofageo: le opzioni offerte dalla terapia farmacologica sono infatti più limitate, per questo motivo in caso si sospetti reflusso biliare è indispensabile il ricorso a consulto medico.
Le misure basate sul cambiamento dello stile di vita e dell’alimentazione per la gestione del reflusso biliare sono di solito meno efficaci nel prevenire e controllare i sintomi rispetto a quanto avviene per il reflusso gastroesofageo, e vanno concordate con il medico all’interno di una strategia terapeutica, alcuni accorgimenti possono risultare comunque utili.
Ecco alcuni consigli per prevenire o limitare i disturbi:
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