Molte persone nel corso della vita sperimentano le cosiddette fitte allo stomaco, un fastidio addominale che può presentarsi come un dolore localizzato in un’area specifica dell’addome o che, in alcuni casi, può coinvolgere l’addome nella sua interezza.
Nella maggior parte dei casi questo dolore è di modica entità e transitorio: scompare in qualche ora e non necessita dell’intervento di un medico. In altri casi, invece, se è molto intenso o perdura per più giorni, può essere indice di gravi patologie che richiedono invece l’intervento immediato di un medico.
Le fitte allo stomaco sono dei dolori di diversa intensità e intermittenza. Possono essere improvvisi e intensi, ma anche continui o intermittenti (solitamente localizzati nella parte superiore dell’addome) o generalizzati e riconducibili a diverse cause, sia addominali sia extra addominali.
Il dolore addominale può essere:
Le cause più comuni che possono dare origine al sintomo delle fitte allo stomaco possono essere riconducibili a:
Nella donna, il dolore addominale può manifestarsi anche in conseguenza del ciclo mestruale o delle contrazioni da travaglio.
Nei neonati e nei bambini cause comuni di dolore addominale possono essere:
Le fitte allo stomaco, in base alla patologia che ne è alla base, oltre al dolore, possono presentarsi anche insieme ad altri sintomi. I più comuni generalmente sono:
Il dolore allo stomaco si può prevenire seguendo uno stile di vita sano che comprenda un’alimentazione ricca di cibi ad alto contenuto di fibre (cereali integrali, frutta e verdura) e che preveda lo svolgimento di un’attività fisica regolare. Questo garantisce una normale attività della muscolatura del tratto gastrointestinale che permette al cibo di procedere lungo il suo percorso (peristalsi) ed evita possibili episodi di costipazione (alterazione del transito intestinale con ritardata evacuazione delle feci); inoltre, riduce il rischio di sviluppare malattie con diverticoli e tumori. Una dieta specifica riduce il dolore causato dall’intolleranza al lattosio, dai calcoli biliari e dalla presenza di gas.
Ulteriori accorgimenti da adottare per ridurre i fattori di rischio che possono portare ad avere fitte allo stomaco sono:
Nella maggior parte dei casi, le fitte sono occasionali e transitorie e non destano preoccupazione: in genere i sintomi sono lievi e scompaiono nel giro di alcune ore. Nel caso in cui dovessero invece manifestarsi in maniera più frequente e con maggior intensità (dolore acuto), soprattutto se si associano anche ad altri sintomi, è bene rivolgersi al proprio medico curante o a un gastroenterologo che valuterà l’opportunità di fare accertamenti diagnostici specifici. In particolare, bisogna rivolgersi al medico curante o al pronto soccorso nel caso in cui ci si ritrovi di fronte a:
Nel caso di bambini o anziani, è bene rivolgersi a un medico anche nel caso in cui vomito e diarrea persistano per più di un giorno perché possono andare incontro a disidratazione in tempi molto brevi.
Come abbiamo visto, le fitte allo stomaco possono essere la spia di numerose condizioni patologiche. Per poter giungere quindi a una diagnosi corretta, è necessario che il paziente si sottoponga ad analisi ed esami specifici come quelli di sangue, feci e urine.
Questi, però, la maggior parte delle volte, non sono indicativi perché possono risultare normali anche in pazienti con patologie gravi. In base alla sintomatologia presente, ai rilievi fisici e anamnestici che emergono dalla visita, il medico deciderà quali esami strumentali effettuare. Le indagini di diagnostica per immagini più comunemente prescritte in caso di dolore addominale sono:
In base ai riscontri ottenuti e alla patologia evidenziata, si procederà poi a individuare la terapia più appropriata.
Il trattamento dipende dalla causa sottostante e può prevedere una terapia di tipo:
Per quanto riguarda la terapia alimentare, se ci si trova di fronte a sintomi causati da intolleranze o allergie alimentari, sarà necessario eliminare dalla dieta l’alimento che si ritiene responsabile (dieta di esclusione). Nel caso in cui il problema sia invece legato a una gastrite o a reflusso gastroesofageo, sarà bene eliminare dalla dieta cibi che possano essere di difficile digestione come alimenti molto grassi, fritti o piccanti, ma anche alcol e caffè.
Per alleviare il dolore allo stomaco può essere utile l’assunzione di farmaci antiacidi o gastroprotettori che riducono la secrezione di acido a livello gastrico; oppure si possono usare farmaci che vanno ad agire direttamente sul dolore come antinfiammatori non steroidei (FANS), antidolorifici oppioidi e spasmolitici. I FANS possono dare sollievo momentaneo ma a lungo andare possono portare a un peggioramento del disturbo sottostante.
La terapia farmacologica più comunemente usata per trattare il dolore allo stomaco prevede l’uso di farmaci:
Nel caso in cui il dolore sia di modesta entità e non richieda l’intervento di un medico, possono essere adottati alcuni rimedi casalinghi per provare a eliminarlo. Può essere utile:
In caso di dolori addominali da indigestione possono rivelarsi efficaci dei rimedi naturali (come l’olio essenziale di menta piperita, lo zenzero, l’infuso di finocchio) o l’utilizzo di integratori alimentari specifici per la cattiva digestione. Per trattare un dolore molto intenso che richiede l’ospedalizzazione, possono essere usati analgesici molto potenti come i derivati degli oppioidi (come ad esempio la morfina).
La terapia di tipo chirurgico è prevista nel caso in cui le fitte siano dovute a problemi specifici quali calcoli biliari, ernia iatale o occlusione intestinale.
Infine, se il dolore è ascrivibile a forme di ansia o di stress, può essere utile iniziare un percorso di tipo psicologico o psicoterapeutico e adottare abitudini di vita che eliminino o riducano le occasioni di stress.
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