Può capitare occasionalmente, una volta ogni tanto. Oppure, presentarsi come un vero e proprio disturbo persistente sia negli adulti sia nei bambini.
Stiamo parlando della pirosi gastrica, un fastidio che si manifesta con sintomi ben precisi. Dal greco pyros, che significa “fuoco”, questo disturbo è infatti caratterizzato da una sensazione fastidiosa di bruciore e dolore localizzato nella parte superiore del torace, vicino allo sterno (nella zona retrosternale, per la precisione) e alla bocca dello stomaco. A volte, il bruciore si estende, fino a interessare esofago, faringe e gola.
In alcuni casi, al bruciore si accompagnano altri sintomi come:
La pirosi gastrica non è una malattia in sé, ma è il sintomo che qualcosa non va a livello di apparato digerente. Può essere causata da problemi di poco conto, come pasti troppo abbondanti o a base di cibo difficile da digerire, la consuetudine al fumo o troppi caffè. In questi casi, non occorrono vere e proprie cure: è sufficiente correggere queste abitudini per sentire i bruciori di stomaco che si attenuano. L’obiettivo di recuperare il benessere può essere una forte motivazione a dire addio a comportamenti sbagliati.
Le cause della pirosi gastrica possono quindi essere legate a cattiva digestione occasionale, ma anche essere più serie, per esempio quando la pirosi è causata da patologie che colpiscono il duodeno o lo stomaco o da disturbi cronici che, se non trattati nel modo adeguato, rischiano di diventare un fastidio invalidante.
Una delle principali cause che provocano l’insorgere della pirosi gastrica è rappresentata dalla sindrome da reflusso gastroesofageo. Si tratta di un disturbo che determina la risalita dei succhi gastrici, normalmente localizzati all’interno dello stomaco, lungo l’esofago, per arrivare in alcuni casi fino alla faringe e alla gola. Il risultato è la sensazione di bruciore in tutte le zone interessate dalla risalita di rigurgito acido. Se le cellule presenti sulle pareti dello stomaco sono infatti protette dall’azione corrosiva del contenuto gastrico, così non è per i tessuti di esofago e faringe, che vengono danneggiati, provocando dolore e bruciore. Il trattamento specifico del reflusso gastroesofageo è importante non solo per attenuare i bruciori, ma anche per evitare una patologia chiamata esofagite, dovuta proprio all’azione irritante del rigurgito acido sulle pareti dell’esofago, che quindi si infiammano.
Il reflusso gastroesofageo può essere innescato da:
Per quanto riguarda in particolare l’alimentazione, sono diversi i cibi in grado di favorire reflusso e pirosi gastrica, tra cui:
Per quanto riguarda invece la postura, come è possibile che sia in grado di influenzare il processo di digestione? La risposta è semplice: quando si assume una posizione sdraiata, soprattutto subito dopo i pasti, le sostanze presenti all’interno dello stomaco hanno una probabilità maggiore di fuoriuscire dalla bocca dello stomaco, favorendo il rigurgito acido. Anche la presenza di scoliosi o cifosi, o di altri disturbi che limitano il movimento del diaframma, possono aggravare il reflusso gastrico. Ma non solo, anche alcuni principi attivi farmacologici possono determinare, tra i loro effetti collaterali, l’insorgenza di pirosi gastrica o mal di stomaco. I più comuni sono:
Inoltre, il rigurgito acido, e quindi anche la pirosi gastrica, possono essere spesso presenti nella donna in gravidanza, a causa della pressione esercitata sullo stomaco dal feto in crescita e per l’aumento del progesterone che rilassa la muscolatura gastrica. Questi sintomi compaiono spesso anche nei fumatori, in situazioni di stress (visto l’ormai noto collegamento tra sistema nervoso e apparato digerente) e in associazione ad altre patologie oltre al reflusso, come per esempio:
In caso di pirosi gastrica persistente, è quindi buona regola consultare il proprio medico curante per un controllo ed eventualmente sottoporsi a una visita specialistica, per ottenere una diagnosi precisa e individuare la terapia più adatta per alleviare i sintomi. Lo specialista potrà suggerire alcuni esami diagnostici, finalizzati ad identificare le cause alla base del disturbo.
Tendenzialmente, dato che la pirosi gastrica è dovuta in gran parte a un’eccessiva acidità di stomaco, ovvero alla presenza di quantità superiori al normale di acidi digestivi, la strategia principale da seguire sarà quella di contrastarla per sentirsi nuovamente in salute.
A questo scopo, può essere utile l’assunzione per via orale di prodotti antiacidi in compresse o granulato da sciogliere in bocca, a base per esempio di sodio bicarbonato, calcio carbonato, idrossido di alluminio, magnesio carbonato o idrossido di magnesio. Queste sostanze sono in grado di neutralizzare l’acido in eccesso e dare sollievo molto rapidamente dalla sensazione di bruciore e dolore allo stomaco.
Se invece soffrite di pirosi gastrica che non si risolve entro due o tre giorni o che continua a ripresentarsi con una certa frequenza nonostante si assuma l’antiacido, la prima cosa da fare è rivolgervi al vostro medico curante, che analizzerà i sintomi e vi proporrà l’approccio migliore da seguire.
Prevenire la sensazione di mal di pancia o bruciore di stomaco si può. La prima regola è adottare uno stile di vita sano. Vediamo quali trucchi usare per la prevenzione di questo disturbo estremamente fastidioso:
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