La cattiva digestione – chiamata con un termine più tecnico dispepsia – è un fenomeno piuttosto comune che si presenta come un senso di fastidio nella parte superiore dell’addome.
La cattiva digestione può essere causata da una specifica patologia, così come può essere un disturbo occasionale dovuto a cause banali, come un pasto troppo abbondante. In entrambi i casi la cattiva digestione è caratterizzata da un insieme di sintomi:
Questi sintomi non sempre vengono sperimentati contemporaneamente e possono avere intensità diversa a seconda dei casi. Alcuni di essi, peraltro, sono comuni ad altri problemi del tratto digerente, come ad esempio il reflusso gastroesofageo, mentre altri sembrano in apparenza non avere nessuna correlazione con la cattiva digestione, come nel caso del mal di testa.
Il mal di testa consiste in una sensazione di dolore e iper-sensibilità localizzata a livello del cranio. Ce ne sono di molti tipi, riconducibili alle cause più diverse:
A seconda delle diverse forme, gli attacchi di cefalea possono essere più o meno dolorosi e possono manifestarsi come un cerchio alla testa o come un dolore pulsante, particolarmente espresso a livello della fronte oppure che si estende verso il collo (zona cervicale) e può essere accompagnato da altri sintomi, come le vertigini.
Anche la nausea può manifestarsi durante episodi di cefalea, ma può anche essere causata dalla cattiva digestione, da variazioni ormonali, come durante la gravidanza (in questo caso si manifesta soprattutto nelle prime settimane di gestazione al risveglio, o comunque al mattino) o il ciclo mestruale, o ancora da un’influenza gastrointestinale (che spesso oltre alla nausea comporta alterazione della temperatura, ossia febbre, e diarrea).
La cattiva digestione, e quindi i sintomi ad essa associati, compresi mal di testa e nausea, ha diverse possibili cause. Spesso, è legata a errate abitudini alimentari o, in generale, a uno stile di vita non ottimale. Per esempio, può contribuire a rendere difficile la digestione:
Anche fenomeni emotivi/psicologici, come stati di ansia, o l’assunzione di particolari categorie di farmaci, come antibiotici e antinfiammatori, o di integratori alimentari a base di ferro possono influire negativamente sulla digestione.
Per quanto riguarda in particolare la comparsa di mal di testa in associazione alla cattiva digestione, la causa di questa correlazione non è ancora del tutto chiara. Tra le ipotesi più accreditate rientrano:
Se i sintomi della cattiva digestione si presentano di frequente o diventano una sorta di costante che accompagna tutti i pasti, è consigliabile recarsi dal proprio medico di base o da uno specialista in gastroenterologia per una visita: sarà così possibile ricevere una diagnosi più precisa (grazie, eventualmente, al ricorso a esami mirati) e, attraverso i suoi consigli, iniziare il trattamento più efficace. Inoltre, il consulto medico è fondamentale per escludere altre cause alla base della cefalea, diverse dalla cattiva digestione.
Tuttavia, fortunatamente nella maggior parte dei casi la cattiva digestione è solo occasionale e legata ad abitudini scorrette. In questi casi, è possibile ristabilire un normale processo digestivo ed alleviare quindi i sintomi della cattiva digestione (sia quelli a carico dell’apparato digerente, nausea compresa, sia il mal di testa), attuando semplici cambiamenti nello stile di vita e/o ricorrendo ad alcuni farmaci, come per esempio i farmaci antiacidi. Si tratta di medicinali da banco, che si possono quindi ottenere senza prescrizione, a base per esempio di sodio bicarbonato, calcio carbonato, idrossido di alluminio, magnesio carbonato o idrossido di magnesio. Sono disponibili in compresse o granulato da sciogliere in bocca, e agiscono neutralizzando l’acido in eccesso. In alcuni di questi prodotti viene aggiunto anche un principio attivo, come per esempio il dimeticone, il simeticone o il carbone vegetale, in grado di contrastare la formazione di gas a livello gastrico e intestinale, allievando così anche il senso di gonfiore addominale.
Per alleviare in particolare la nausea possono essere utili anche farmaci procinetici, che favoriscono lo svuotamento dello stomaco.
Alcune piccole accortezze, soprattutto a tavola, possono aiutare non solo nel trattamento, ma anche nella prevenzione della cattiva digestione, diminuendo così il rischio di incorrere nei sintomi – tra cui nausea e mal di testa – ad essa correlati.
Dal punto di vista delle abitudini nell’alimentazione quotidiana, oltre ovviamente a seguire una dieta che cerchi di evitare il più possibile gli alimenti difficili da digerire (come quelli troppo grassi o piccanti) le bevande gassate, il caffè e così via, può essere utile suddividere l’assunzione di cibo in cinque-sei piccoli pasti al giorno, rispetto ai canonici tre (colazione, pranzo e cena). Per quanto possibile, cercate di evitare l’assunzione di farmaci contenenti alcuni principi attivi che aumentano il rischio di una cattiva digestione, sostituendoli con altri aventi lo stesso effetto terapeutico. Anche controllare stress e ansia può aiutare a diminuire i sintomi legati alla cattiva digestione: in tal senso possono essere utili esercizi di rilassamento e meditazione mirati, in grado di agire sia sulle tensioni muscolari sia sul nostro cervello.
Un aiuto per la buona digestione può venire anche dall’attività fisica, che può avere diversi effetti positivi per il benessere del nostro corpo e per la sua funzionalità: innanzitutto il movimento contribuisce a combattere l’ansia e le tensioni accumulate durante la giornata, che come abbiamo visto possono influire sul processo digestivo. Dal punto di vista fisiologico, inoltre, praticare attività fisica o sportiva permette di svuotare più velocemente lo stomaco, favorendo così la digestione. Attenzione però, come sempre, a non esagerare: se l’attività è troppo intensa e/o è svolta a ridosso dei pasti, infatti, il rischio è quello di creare una tensione eccessiva dei muscoli dell’addome, interferendo così con la normale digestione.
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