Quando la parete interna dello stomaco si infiamma, quella con cui si ha a che fare è una condizione molto comune: la gastrite.
Attenzione però a non confondere la gastrite con la gastroenterite. Quest’ultima è caratterizzata da disturbi intestinali, come la diarrea, mentre i fastidi tipici della gastrite si concentrano sullo stomaco: crampi e dolori addominali, sensazione di gonfiore e pesantezza, un bruciore che può far pensare alla presenza di un’esofagite, nausea e vomito. Si può addirittura arrivare a perdere l’appetito.
Non tutte le forme di gastrite, però, colpiscono in questo modo. E se chi ha a che fare con una gastrite acuta riporta, in genere, fastidi molto intensi, chi è invece alle prese con una gastrite cronica potrebbe non accorgersene nemmeno. Non per questo è bene sottovalutare il problema, anzi. La gastrite cronica potrebbe infatti trasformarsi in un’ulcera gastrica o causare un’anemia.
Fra le possibili cause di questo disturbo sono incluse anche alcune abitudini alimentari scorrette. Per questo agire sull’alimentazione può essere determinante.
Se i fastidi di cui si soffre sono accentuati da specifiche “intolleranze” alimentari, il primo passo da compiere è evitare i cibi e le bevande che li scatenano, o quantomeno ridurne il consumo.
La strategia fondamentale da mettere in atto a tavola per combattere la gastrite consiste nel fare pasti poco abbondanti e facilmente digeribili che non rallentino lo svuotamento dello stomaco.
Piuttosto che appesantire la digestione è meglio mangiare poco ma più spesso, prediligendo metodi di preparazione semplici come la cottura al vapore e non esagerando con i condimenti.
Fra gli alimenti da preferire sono quindi inclusi quelli meno ricchi di grassi. Meglio le carni bianche (per esempio il petto di pollo) rispetto a quelle rosse (come una costata di manzo), e meglio il pesce fresco rispetto, per esempio, al tonno sott’olio.
Anche fra i formaggi è meglio preferire quelli magri e i formaggi freschi. In base alle conoscenze attuali non è necessario rinunciare nemmeno al latte, ma anche in questo caso è bene usare una versione a basso contenuto di grassi: senza dover arrivare a consumare latte scremato, è possibile utilizzare quello parzialmente scremato, evitando di esagerare con le quantità.
Fra gli altri latticini potrebbe essere una buona idea portare in tavola lo yogurt: il suo consumo potrebbe avere effetti particolarmente benefici nel caso in cui alla base dell’infiammazione della mucosa dello stomaco ci fossero infezioni da Helicobacter pylori.
Fra gli altri alimenti che vengono spesso consigliati contro la gastrite sono inclusi i vegetali ricchi di flavonoidi come il kaempferolo. Quest’ultimo è per esempio presente nel porro e nelle fragole.
Grazie ai loro effetti antinfiammatori e antiossidanti, i flavonoidi sembrano essere potenzialmente utili anche nel caso in cui la gastrite sia già complicata dalla presenza di ulcere.
Oltre a quelli già citati, fra gli alimenti ricchi di questi polifenoli sono incluse le mele, le ciliegie, le carote e le patate dolci.
Le fonti di flavonoidi apportano anche buone quantità di fibre, sostanze la cui assunzione potrebbe limitare il bruciore di stomaco, in particolare quando alla gastrite si associa il reflusso gastroesofageo.
In generale, i vegetali sono cibi ricchi di fibre. Diverse persone associano il loro consumo a una riduzione dei sintomi della gastrite; per questo viene spesso consigliato di preferire i cereali integrali (che rispetto ai loro derivati raffinati, come il riso bianco e la pasta non integrale, apportano quantità significative di fibra), di assicurarsi la dose minima raccomandata di frutta e verdura e di assumere proteine anche sotto forma di legumi e frutta secca.
Fra le bevande, invece, la scelta migliore è l’acqua. Eventualmente è possibile bere tisane e infusi preparati con erbe dalle proprietà lenitive nei confronti dell’apparato digerente (come la camomilla e la malva), digestive (come il finocchio e lo zenzero) o protettive (come i carciofi e la liquirizia).
Per capire cosa è invece meglio non portare a tavola può invece essere utile tenere un diario alimentare in cui annotare i cibi che scatenano i sintomi della gastrite e quelli che, invece, sono ben tollerati.
Fra gli alimenti più spesso responsabili di questo disturbo sono inclusi i dolci, i cibi speziati, quelli acidi, quelli salati e la carne.
Anche alcuni tipi di frutta e verdura, benché ricche di polifenoli dalle proprietà antinfiammatorie, potrebbero essere sconsigliati. È il caso, per esempio, dei pomodori e degli agrumi (come limone, mandarini e arance), da evitare a causa della loro natura acida. Broccoli, cavoli, cipolle e altri vegetali (come i peperoni) potrebbero invece favorire la comparsa di fastidi perché promuovono la produzione di gas o sono difficilmente digeribili.
Infine, per i motivi già discussi, potrebbe essere utile limitare il consumo di alimenti ricchi di grassi, come le carni rosse (soprattutto i tagli meno magri e gli insaccati) e i formaggi grassi e fermentati. È inoltre bene evitare il pesce conservato (incluso quello sotto sale).
Anche il metodo di preparazione può fare la differenza: cotture alla griglia e fritti possono scatenare il mal di stomaco e una spiacevole sensazione di distensione gastrica, mentre le uova sode sono meno digeribili rispetto a uova meno cotte.
Per quanto riguarda invece la scelta delle bevande, è bene limitare il consumo di alcolici. Infatti l’alcol può penetrare nello strato di muco che protegge la parete dello stomaco dai succhi gastrici, rendendola più vulnerabile e facilitando la sua irritazione.
È poi consigliabile evitare l’assunzione di liquidi che potrebbero irritare ulteriormente pareti dello stomaco già infiammate. Meglio quindi rinunciare almeno per un po’ al succo di agrumi.
Mettendo da parte anche le bevande gassate si riduce il rischio di provare una sgradevole sensazione di gonfiore addominale. Se, poi, alla gastrite è associato il bruciore tipico dell’acidità di stomaco e del reflusso acido, evitare le bollicine aiuta a ridurre anche questo sintomo.
Per quanto riguarda invece il caffè, nonostante questa bevanda sia spesso associata a fastidi allo stomaco, sembra che il suo consumo non sia responsabile della cattiva digestione. Piuttosto, può favorire il reflusso. Non solo, la caffeina stimola la secrezione acida dello stomaco; per questo in caso di bruciori è bene fare attenzione all’assunzione di caffè e di altre bevande o cibi (come il cioccolato) che contengono questa sostanza.
Infine, è bene evitare i succhi di frutta ricchi di zuccheri.
Per prevenire la gastrite è fondamentale garantirsi uno stile di vita corretto. Infatti molte delle cause di questo problema possono essere evitate con pochi accorgimenti.
Prima di tutto, è utile mettere al bando il fumo e non bere quantità eccessive di alcolici. Può poi essere utile ridurre lo stress: evitare di essere continuamente sotto pressione farà bene non solo alla mente, ma anche allo stomaco, scongiurando la gastrite nervosa.
Anche alcuni farmaci possono irritare la parete dello stomaco. In particolare, gli antinfiammatori non steroidei (noti a molti con il nome di FANS) non dovrebbero essere assunti a digiuno (o a stomaco vuoto, che dir si voglia) o senza un’adeguata protezione gastrica, proprio per evitare possibili effetti collaterali sulla mucosa dello stomaco.
Infine, da quanto detto finora appare chiaro come la gastrite possa essere prevenuta facendo attenzione a quello che si mangia, evitando in particolare pasti ricchi di grassi, zuccheri o spezie irritanti come il peperoncino.
Ma non solo. Per evitare la comparsa di spiacevoli sintomi è bene anche cercare di mangiare lentamente ed evitare i pasti irregolari.
Ecco un possibile esempio di menù giornaliero che aiuti ad affrontare la gastrite.
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