Finché il mal di stomaco indotto dallo stress è circoscritto nel tempo e correlato a episodi ben precisi non è il caso di preoccuparsi perché il malessere gastrointestinale, in genere, non è grave e può essere tenuto sotto controllo con rimedi sintomatici da assumere al bisogno. Il discorso cambia quando stress e ansia sono prolungati e causano dispepsia (cattiva digestione) persistente e/o disagio intestinale ricorrente.
Quando il mal di stomaco è dovuto a nervosismo, ansia e stress bisogna fare i conti, oltre che con sintomi fisici caratteristici, anche con sintomi psicologici che peggiorano il malessere complessivo e lo rendono più difficile da contrastare perché innescano tutta una serie di disturbi psicosomatici aggiuntivi che, a loro volta, incidono negativamente sulla digestione e sulla funzionalità dell’intestino.
A livello gastrointestinale, ansia e stress possono determinare manifestazioni differenti da persona a persona, in relazione alla suscettibilità individuale e all’eventuale presenza di altre malattie a carico dell’apparato digerente. In particolare, se la somatizzazione dello stress si concentra nella parte superiore del sistema digestivo, si potranno sperimentare soprattutto i sintomi tipici della dispepsia funzionale e del reflusso gastroesofageo, vale a dire:
Anche l’intestino può risentire pesantemente di eventi stressanti, emozioni o pensieri negativi, agitazione, nervosismo e angoscia. Il disagio intestinale che ne deriva, di norma, si esprime sotto forma di sintomi complessivamente riferibili alla sindrome del colon irritabile:
Quando i dolori addominali sono presenti in modo cronico, ne deriva uno scadimento della qualità di vita che si ripercuote sullo stato mentale già compromesso da ansia e stress, innescando un circolo vizioso che si autoalimenta negativamente e molto difficile da interrompere.
Un’ulteriore aggravante è data dall’insonnia a causa della liberazione di elevate quantità di cortisolo (l’ormone dello stress, prodotto dalle ghiandole surrenali su stimolazione del cervello). Anche in questo caso, l’impatto fisico e psicologico è molteplice. L’insonnia dovuta alla tensione mentale, infatti, determina stanchezza e debolezza durante il giorno, peggiora l’irritabilità e il nervosismo tipici di chi è stressato e riduce il tono dell’umore, esponendo a un significativo rischio di sviluppare depressione, disturbo d’ansia generalizzata, attacchi di panico che, a loro volta, possono interferire con l’appetito e la funzionalità dell’apparato digerente.
Se stress e ansia sono molto intensi, in aggiunta ai problemi a livello gastrointestinale, possono manifestarsi anche altri sintomi fisici, come accelerazione del battito cardiaco (tachicardia), palpitazioni e aumento della sudorazione.
Mente e corpo sono tutt’altro che separati. In particolare, il sistema nervoso può avere un impatto sulla funzionalità dell’apparato digerente attraverso:
Dal momento che mal di stomaco e disturbi intestinali possono avere cause molto variabili e non sempre facilmente identificabili, di fronte a un malessere gastroenterico significativo e/o persistente, prima di assumere qualunque terapia (farmacologica e non) è sempre bene rivolgersi al medico per ottenere una diagnosi precisa o, almeno, arrivare all’esclusione di possibili patologie meritevoli di trattamenti specifici.
Dopo aver appurato che la dispepsia e il malessere gastrointestinale sono legati a stress e stati ansiosi acuti occasionali, è possibile cercare di attenuarli assumendo preparati antiacidi in compresse o bustine orosolubili (da sciogliere in bocca) per esempio a base di carbonato di calcio, bicarbonato di sodio, idrossido di magnesio, idrossido di alluminio, che tamponano rapidamente l’acidità e alleviano in pochi minuti acidità gastrica, bruciore di stomaco e pesantezza. In associazione a questi può essere utile assumere simeticone o carbone vegetale, che hanno una funzione “anti-gas” utile nel caso in cui la somatizzazione di ansia e stress determini anche la comparsa di gonfiore addominale e meteorismo intestinale.
Rimedi antiacidi possono essere assunti anche quando stati di ansia e stress occasionali causano i sintomi di un reflusso gastroesofageo.
Data la natura almeno in parte psicosomatica del mal di stomaco e dei disturbi intestinali associati a stress e ansia, oltre ad avvalersi di trattamenti mirati a contrastare i sintomi fisici, per ottenere un miglioramento del malessere gastrointestinale a lungo termine può essere utile rivolgersi a uno psicoterapeuta per imparare a riconoscere e correggere le cause del proprio disagio psicologico.
Anche quando all’origine del malessere gastrointestinale ci sono ansia e stress, il primo aspetto da considerare per prevenire disturbi a carico di stomaco e intestino è l’alimentazione. Assumere cibi freschi, sani e facili da digerire è, infatti, essenziale non soltanto per permettere all’apparato digerente di lavorare al meglio, ma anche per assicurare il massimo benessere a tutto l’organismo sul piano fisico e psicologico.
I consigli dietetici chiave sono sempre gli stessi, ossia:
Purtroppo, ansia e stress non aiutano a seguire le buone regole dell’alimentazione sana perché la tensione, il nervosismo e lo scarso controllo sulle proprie emozioni inducono molti a cercare compensazione in cibi ipercalorici e difficili da digerire, oppure a mangiare in modo disordinato, con troppa foga, o a saltare i pasti. Ma è necessario fare un piccolo sforzo perché migliorare la propria alimentazione ha effetti favorevoli anche a livello psicologico.
In particolare, per predisporre lo stomaco a una buona digestione è importante cercare di sedersi a tavola rilassati, allontanando per un po’ la preoccupazione e concedendosi il tempo di mangiare con calma.
Mangiare con altre persone può aiutare ad allentare la tensione e a distrarsi, a patto di non parlare in modo concitato mentre si mastica, altrimenti le difficoltà digestive vengono peggiorate dall’aerofagia (ingestione di aria insieme al cibo, con conseguente senso di sazietà precoce e gonfiore post-prandiale).
Assolutamente raccomandata, invece, al termine di pranzo e cena una passeggiata di almeno 10-15 minuti, che aiuta il processo digestivo, previene acidità e gonfiori, promuove la motilità gastrointestinale, contribuisce ad allentare lo stress e a migliorare il tono dell’umore. Altrettanto utile, per ragioni analoghe, è la pratica regolare di una qualunque attività fisica.
Quando all’origine del mal di stomaco ci sono ansia e stress cronico, si dovrebbero considerare anche tecniche di rilassamento che possono contribuire a ridurre la tensione e a ritrovare l’equilibrio psicofisico in modo naturale, innocuo e duraturo. Tra le attività che si sono dimostrate utili in questo senso si possono citare lo yoga, il tai-chi, gli esercizi di respirazione, la meditazione ecc.
Al termine di queste attività e/o prima di andare a letto, si possono assumere tisane o infusi caldi rilassanti, distensivi e anti-stress, a base di piante come camomilla, melissa, borragine, biancospino, valeriana o lavanda. Oltre all’effetto dei principi attivi vegetali, anche creare una sorta di “rito” nella preparazione di queste bevande, dedicando un momento di tranquillità a se stessi, può essere molto utile per sentirsi più sereni e prepararsi al sonno notturno.
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